Egregio George W. Bush

Presidente degli USA

(Stati Uniti d’America)

 

Egregio Jacques Chirac

Presidente della Francia

 

Egregi Presidenti George W. Bush (USA) e Jacques Chirac (Francia), anche se il mio nome è completamente sconosciuto alla comunità mondiale e gli unici titoli che posso vantare sono quello personale (uno dei circa cinque miliardi che popolano la Terra) accademico (di Geologo ricercatore) e sociale (di Presidente di una giovane associazione anch’essa sconosciuta alla ribalta mondiale), Vi prego di leggere ugualmente il presente messaggio.

Se mi rivolgo a Voi (pur essendo la presente aperta a tutti i capi di Stato di Governo) è perché siete i più determinati sostenitori di due opposte soluzioni ad un medesimo problema: neutralizzare quel grande pericolo per la sicurezza internazionale rappresentato dalla persona di Saddam Hussein e dalle sue armi di distruzione di massa.

Come potrete osservare vi è già un fondamentale obbiettivo che tende ad unirvi piuttosto che a dividervi.

Un altro elemento che Vi unisce è il far parte di quella grande famiglia umana che abita questo nostro amato pianeta. Famiglia che già nel lontano 26 Giugno 1945 comprese (all’indomani del drammatico evento bellico che per la seconda volta aveva sconvolto l’ordine e la pace mondiale) l’importanza fondamentale, per la stessa sopravvivenza dell’umanità, di riconoscersi in un organismo internazionale che ben rappresentasse tutti i suoi membri dando così vita all’ONU.

Lo stesso Papa Giovanni XXIII, nella sua nota enciclica Pacem in Terris (scritta all’indomani della crisi cubana tra USA ed URSS ed ultimata l’11 Aprile 1953), riconobbe ed evidenziò l’importanza dell’esistenza di un efficiente potere pubblico internazionale: “…di poteri pubblici cioè, che siano in grado di operare in modo efficiente su piano mondiale. Lo stesso ordine morale quindi domanda che tali poteri vengano istituiti”. L’ONU, nei fatti, oggi rappresenta questo importante potere pubblico. Essa si regge su di un fondamentale principio sul quale si basano anche i paesi da Voi guidati e per il quale, da sempre essi, con grande tributo di sangue, si sono battuti: la democrazia. Principio per il quale ogni decisione deve essere espressione di una maggioranza. Nell’ONU ogni membro della famiglia umana è chiamato ad esprimersi e a dare un contributo alla formulazione delle soluzioni che l’organismo riterrà opportuno, per il bene comune universale, a maggioranza deliberare ed applicare. Sicché esse rappresentano la volontà della maggioranza della comunità internazionale che, comunque, nell’elaborarle, avrà tenuto in considerazione i contributi di quanti tali soluzioni non condividono. È evidente che ogni membro, che abbia o meno condiviso tali soluzioni, sarà chiamato ad impegnarsi per dar loro attuazione. Allo stesso modo nessuno dei membri di tale famiglia umana può agire, e in particolare con l’uso della forza, con l’intento di perseguire quel bene comune universale senza aver avuto l’avallo della maggioranza della famiglia (l’ONU) di cui fa parte. Ora, è mio personale convincimento, che se si desidera che la famiglia umana che popola la Terra, non solo continui a conservare, almeno su scala mondiale, un certo ordine e la pace tra tutti i suoi membri, ma crei i presupposti per poter meglio affrontare, sia i diversi focolai di crisi presenti sia le tante problematiche che attanagliano il nostro pianeta (ambiente, fonti energetiche, risorse idriche, sanità, fame, ecc.) sia fondamentale che essa rimanga unita, ed unita si sforzi di rispettare le regole che essa stessa si è data. Perdere tale unità, delegittimare l’ONU, in questo particolare momento storico, costituirebbe un’azione estremamente pericolosa che potrebbe comportare drammatiche conseguenze.

Ogni problema ha la sua soluzione. Sono certo che con le Vostre note personalità, la vostra intelligenza, nel provare a guardare al comune problema non con gli occhi ed il cuore di americano o di francese ma con quelli di cittadini del mondo, membri autorevoli e responsabili della nostra famiglia umana riuscirete, anche in sole 24 ore, a trovare una comune soluzione. Sono certo che tutta la famiglia umana voglia vedere Saddam Hussein in esilio e che sia pronta ad autorizzare l’uso di qualsiasi mezzo per perseguire tale fine sempre che Egli non riesca a dimostrare, subito (dove per subito credo possa intendersi ragionevole una settimana al massimo) e in modo inconfutabile, di aver distrutto le armi di distruzione di massa.

 

Che Dio possa illuminare le Vostre menti affinché possiate prendere le decisioni più giuste per il reale bene comune universale.

 

Grazie

Napoli (Italia) 19 Marzo 2003 ore 02.40 (ora italiana)

 

Dott. Francesco Varriale

 

 

P.S. La presente lettera sarà pubblicata sul sito Internet della mia associazione: www.primatedenaum.it  

 

 

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