ultima modifica:        domenica 07 dicembre 2008

 

Estratto  dell'intervento  del  Vicario  Episcopale  prof.  Adolfo  Russo

 

 

Vicario Episcopale per la Cultura, Preside della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Direttore del Museo Diocesano.

 

Il prof. A. Russo introduce il suo intervento scusandosi del ritardo giustificato dai suoi impegni pastorali tra i quali quello dell’assistenza ai carcerati e, in particolare, quelli di un reparto speciale costituito da detenuti che hanno commesso violenza sui minori, pedofilia e violenza carnale. Richiama tale esperienza per evidenziare che anche dietro a quelle drammatiche realtà c’è un problema culturale.

Scherzando sul recente incarico affidatogli dal Rev.mo Cardinale Crescenzio Sepe, Vescovo di Napoli, di responsabile del Museo Diocesano (i “vecchi” li mandano al Museo), ricorda che quando recentemente è stata inaugurata una nuova area, si chiedeva che senso avesse aprire un altro Museo, guardare al passato, per una città che brucia. Meditando, però, ha sviluppato il senso della bellezza come valore di riscatto di recupero. In particolare per una città come Napoli dove è in atto un processo di degrado per cui ognuno si sente autorizzato a camminare sulla stessa strada, se tu butti la carta a terra posso farlo anch’io. E, certamente, una immersione nella bellezza delle opere d’arte, espressione della grande capacità artistica degli antichi, non è solo un patrimonio del passato ma una ricchezza che può spingerci a guardare oltre. Tuttavia, continua il Vicario, quando ha parlato di una città che brucia e di una Chiesa che apre un Museo, pur risaltandone il valore e la funzione, ha sentito di alcuni politici che hanno “storto il naso”: “ma come il Vicario parla di una città che brucia?” Quindi, il Vicario, a sua volta, si interroga chiedendosi se quella di una città che “brucia” non sia una sensazione comune, diffusa in tutti i cittadini. Gli stessi autorevoli interventi che lo hanno preceduto hanno parlato di una città che vive un forte degrado. Possibile che i politici abbiano difficoltà a recepire questo messaggio di una distinta sensazione di una città che brucia? Anche perché, il Vicario, è convinto che bruci di attesa, non solo di degrado ma anche dalla volontà di riscatto. Ed è questo il senso della sua presenza a quest’incontro, essere vicino, sul nascere, a questo Comitato che vuole creare cose belle, stimoli culturali, cose di cui Napoli ha bisogno. Nel rivolgere gli auguri al presidente dell’associazione ed ai componenti del Comitato per il lavoro che si accingono a svolgere ricorda che il Rev.mo Cardinale Crescenzio Sepe non è potuto intervenire perché in partenza per Mosca. In merito ricorda l’importanza di questo viaggio che segna una tappa importante in quel dialogo ecumenico con il patriarcato di Mosca, in particolare, ma che si inserisce in una stagione felice che può portarci alla riconciliazione di tutti i cristiani. E la Chiesa di Napoli, grazie anche all’impegno del suo Vescovo, Rev.mo Cardinale C. Sepe, sta avendo un ruolo importante, sono cose belle, come l’incontro interreligioso dell’anno scorso, e anche un segno di speranza. Il Vicario dà, quindi, lettura della lettera inviata dallo stesso Rev.mo Cardinale al Presidente dell’associazione, segno di vicinanza e partecipazione al novello Comitato sicuramente gradito. Chiude, aggiungendo, che se presente il Vescovo avrebbe concluso con il suo classico “a’ Madonna c’accumpagne”.

 

Cliccare per visionare la lettera inviata dall'Arcivescovo di Napoli Cardinale Crescenzio Sepe

 

 

 

 

 

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